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HOW PEOPLE SEE ME

THE IDEAS OF WHO HAD A WAY TO KNOW ME

Claudia

CLAUDIA

Il percorso con Ivan per me è stato sicuramente un grande viaggio, un viaggio nel visibile e nell' invisibile, un viaggio conoscitivo ma soprattutto un viaggio di ricerca.
Ivan ha saputo contenere e dare spazio ad ogni domanda e ispirare nuove possibilità, nuovi sguardi.
Per me era fondamentale lasciare facili approdi, limitanti scorciatoie e schematiche traiettorie, desideravo scorgere in profondità esplorando il mio conscio e inconscio e con Ivan ho potuto farlo.
Ho percorso insieme a lui vie tortuose e imprevedibili seguendo tracce lasciate da un sogno, da un ricordo o da un' intuizione e sono sempre riuscita con lui ad arrivare al "mare", alla "luce" sapendo che il "buio" ne è inseparabile e ripartire.
E fatto che mi ha sorpreso e che ha segnato il mio percorso psicoanalitico : sono riuscita con lui a tornare lì dove abita la mia natura più profonda e dove la mia vita trova respiro e coraggio : nell'arte.
L'esperienza creativa con la sabbia lo ha devo dire rivelato con bellissima chiarezza, a proposito ho provato molte volte a tradurre quelle immagini in verso...

Dalle vele alla montagna
un ponte vi si accinge
sono in cammino la tartaruga
l'elefante.
Sopra la montagna l'aquila osserva
gli uomini hanno lasciato i loro abiti accanto ai pioppi
le pietre sulla sabbia insieme alla clessidra e al vaso
riflettono un tempo differente.
Dalla stanza si apre una soglia
posso guardarla.
Quella soglia è il mio sguardo
aperto sul profondo
costruito nell' istante
oltre il torrente.

Grazie Ivan

Claudia

ANNALISA

ORIENTALISTA E FOTOGRAFA
Claudia

ANONIMO

La musica psichedelica

"Io mi sento separato dai miei stessi pensieri, intrappolato in una terra di nessuno tra il sentimento e la sua espressione, e per quanto mi sforzi, di rado riesco a pronunciare piú di un balbettio confuso.” "Io passo la maggior parte del tempo a raccogliere i pezzi e a rincollarli." Ho scelto di leggere Leviatano di Paul Auster quando ho letto tra le notizie di qualche giorno fa della sua morte, e questo è un pezzo del primo capitolo del libro. Mi suona famigliare e lo uso per giustificare il non riuscire a trovare le parole. È vero forse che non ho mai varcato la soglia nella relazione, perché non avrei trovato le parole, però per tutto il tempo ho sentito le cose, forse a pezzi, e ancora una volta non saprei trovare le frasi ma dovevo, - se non a lei allo Studio, (a cui attribuisco un'anima propria) (se si ricorda fu il primo sogno che portai, lo studio vuoto e i miei occhi sospesi che avevano il tempo per osservare tutto) - far sapere come è andata dentro di me lì dentro, ma per me anche fuori da me (am I coming through?), quando lei mi allungava la mano e io vedevo le onde che increspavano l'orizzonte della mia pianura padana (sazia e disperata). Così oggi dopo che sono uscita mi è suonata dentro questa canzone psichedelico-elettronica che raccontava di una cosa che per me è molto simile a quello che ho sentito in analisi. Sembra raccontare di un trip di acido, ma per me è un'altra cosa. Non ho le parole, ma ho la canzone. Se vuole, da ascoltare a volume adeguato :) nello Studio."

Claudia

ANONIMO

La musica psichedelica

"Io mi sento separato dai miei stessi pensieri, intrappolato in una terra di nessuno tra il sentimento e la sua espressione, e per quanto mi sforzi, di rado riesco a pronunciare piú di un balbettio confuso.” "Io passo la maggior parte del tempo a raccogliere i pezzi e a rincollarli." Ho scelto di leggere Leviatano di Paul Auster quando ho letto tra le notizie di qualche giorno fa della sua morte, e questo è un pezzo del primo capitolo del libro. Mi suona famigliare e lo uso per giustificare il non riuscire a trovare le parole. È vero forse che non ho mai varcato la soglia nella relazione, perché non avrei trovato le parole, però per tutto il tempo ho sentito le cose, forse a pezzi, e ancora una volta non saprei trovare le frasi ma dovevo, - se non a lei allo Studio, (a cui attribuisco un'anima propria) (se si ricorda fu il primo sogno che portai, lo studio vuoto e i miei occhi sospesi che avevano il tempo per osservare tutto) - far sapere come è andata dentro di me lì dentro, ma per me anche fuori da me (am I coming through?), quando lei mi allungava la mano e io vedevo le onde che increspavano l'orizzonte della mia pianura padana (sazia e disperata). Così oggi dopo che sono uscita mi è suonata dentro questa canzone psichedelico-elettronica che raccontava di una cosa che per me è molto simile a quello che ho sentito in analisi. Sembra raccontare di un trip di acido, ma per me è un'altra cosa. Non ho le parole, ma ho la canzone. Se vuole, da ascoltare a volume adeguato :) nello Studio."

Claudia

"Da uno sguardo interno"

ivan-paterlini-sguardo-interno.jpg

Claudia

Chiara Bondioni

claudia

Claudia

Claudia

claudia

Paolo Mezzadri

Sandra Furini

direttrice bibliotecaria

"Arte, in tutte le sue forme espressive, filosofia e mito sono, a mio avviso, le parole chiave del sapere di Ivan.
La sua parola, per metafora, è capace di accompagnarti silenziosa, ti entra dentro e non ti abbandona, diventa la tua forza.
Prima che Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Scrittore e Saggista, è un uomo, quindi un Filosofo, un Intellettuale nell'accezione più pura e classica del termine..
I suoi numerosi strumenti culturali, al passo con i suoi contributi scientifici e filosofici, bene si amalgamano, tanto da raggiungere e dipanare le più grandi complessità dell'animo umano.
Senza l'arroganza del sapere sa ascoltarsi, quindi ascoltare, comprendere, far fluire attraverso il proprio corpo le altrui incertezze-disperazioni..
Bastano poche parole, una poesia, un aforisma per illuminarti, come amico e come paziente.
Sa cogliere la forza della fragilità: dono di pochi.
Conosco Ivan da decenni, la profondità e acutezza del suo sguardo mi hanno sempre creato imbarazzo e nel contempo immensa fiducia.
Mi sono chiesta tante volte quale sia stato il tuo percorso di vita, non te l'ho mai chiesto, non ce n'era bisogno, mi è sembrato di intuire la risposta..
Un sasso, Icona della mia vita, fa parte del tuo gioco della sabbia, ne vado orgogliosa."

Paolo Mezzadri

PAOLO MEZZADRI

ARTISTA

Ricordo la strada stretta e la difficoltà di parcheggiare e che arrivando un ora prima non sapevo dove andare e la felicità del silenzio e del raccontare e di scrivere con le mani per aria progetti ed entusiasmo era sabato di quelli che fanno rumore incontrare Ivan è stato nutrimento è stato riprendere fiato ricordo la comodità dell’anima e quel senso di profonda condivisione lo sapevo quel sabato sarebbe rimasto sempre con me perché "le cose più belle più profonde quelle inspiegabili stanno sotto l’intonaco di tutti i giorni"

Giancarlo Baroni

GIANCARLO BARONI

POETA

La casa dello psicoterapeuta
ha un giardino zen
dove ordine e disordine
compongono un'armonia
precaria. Un gatto si aggira
fra le foglie, scompare. Qui
entro per meditare
sul pieno che mi assilla
sul vuoto minaccioso brutta faccia
che mi attende al varco.
Ho poche frecce al mio arco
il bersaglio: me stesso. Fuori
dalla finestra le barricate
del '22 animano la strada
di coraggio. Entro
srotolo un messaggio
(di salvezza?). Quale ebbrezza
nella confessione. Entro
per ricordare... per dimenticare

Milena Bertolini

MILENA BERTOLINI

C.T. NAZIONALE FEMMINILE ITALIANA

Il pensiero positivista che vede lo psicologo come un illusionista, che “nasconde” il negativo con un ricettario positivo, è molto di moda anche nel calcio.
Mentre in Campo entra in scena la Complessità di azioni e reazioni, di cui quasi mai siamo consapevoli. Nello Spazio/Tempo, piacevole e gratuito, dinamico e imprevedibile del Gioco, si aprono e si chiudono potenzialmente infinite forme di Conoscenze, Relazioni e reciproche Comprensioni.
Ivan, con il suo Stile gentile, pacato e silenzioso,
in dialogo con Autentico Ascolto,
ha tracciato una “piccola” rivoluzione
nel mondo del calcio.
Un Nuovo Sguardo, un Cambiamento di Prospettiva
in una Ricerca più ampia di Senso
così profondamente Umana.
Il Cammino per stare e fare bene,
imparando a ConoscerSI nella Relazione,
per Comprendere se stessi e gli altri.

Chandra Livia Candiani

CHANDRA LIVIA CANDIANI

POETESSA

Ivan Paterlini è un adulto che non fa paura. Sto parlando di una rarità. Ha occhi di orso o di delfino, di cavalluccio di mare o di daino, insomma di boschi o di fondi marini. Quindi, ti vede, ti ospita nello sguardo ma non ti prende le misure e non decide di chi sei, dei nostri, dei loro, dei suoi. Inoltre non ti soppesa, quanto vali al mercato degli umani non è il punto per lui. Così, non avendo paura, ci si avvicina e si sente che ama la poesia, ne parla come si parlerebbe della forma delle nuvole, se esistessero esperti che sanno parlare con le nuvole e far loro domande in una lingua annuvolata. Parla anche di miti e con i miti tesse delle reti sottilissime, direi trasparenti, che portano fino alle parole che stai dicendo in quel momento. E così ti senti molto antica e molto storica. Dentro a un tessuto, a un mondo di nessi. Ivan Paterlini è gentile, anche questa è una qualità rara. Ora si crede che chi è gentile ti dà il permesso di essere maltrattato, mentre chi è forte maltratta gli altri. Bhé, Ivan Paterlini non è così. Tutto sommato, credo di poter dire che è un ufo con un amore profondo per l’umanità. E il risultato è che ascolta, ascolta profondamente.

Giuseppe Romanetti

GIUSEPPE ROMANETTI

DIRETTORE DEL TEATRO DI CASALMAGGIORE

Conobbi Ivan in occasione di una rassegna di poesia. Scoprii così che in lui albergava un interesse tanto professionale quanto d'amore verso la poesia. Non solo, letteratura, arte, cinema e teatro nutrono la sua vita e la sua professione surrettiziamente. Se a ciò si unisce il garbo, i modi di porgere ecco che in una grande persona si trova anche un grande amico.

Daniele ribola

DANIELE RIBOLA

PSICOANALISTA

Un pensiero che non sa misurarsi con l'esperienza diventa facilmente acrobazia mentale.
Al contrario, quando il pensiero è in rapporto con l'esperienza, trova la misura umana ed è capace di cogliere il proprio limite. Il quale, a sua volta, può lasciar vivere il piccolo Grullo fiabesco che vive più o meno emarginato in ciascuno di noi. E il Grullo apre le porte del mondo immaginale e inimmaginabile della Psiche. Qui può nascere l'Arte.

SILVANA RICCA

DOCENTE DI LETTERATURA ITALIANA

Cosa posso dire di Ivan? Complessa domanda: direi anzitutto che prima dei libri e degli esami, del lungo e necessario processo di studio, è stato capace di saper vedere e interpretare i segni, rispettare le coincidenze, rendere produttivi gli incontri.
Questo atteggiamento si può affinare con l'esperienza ma non si impara studiando, quindi significa che le qualità necessarie per essere analista erano già presenti in lui.

Romano Madera

ROMANO MADERA

FILOSOFO

Una persona profonda e seria, quindi un analista vero, al quale ci si può affidare per apertura emotiva ben temperata da una ragione salda e da un senso buono della vita.

Andrea Bolzoni

ANDREA BOLZONI

ABOH

Cosa potrei raccontare di Ivan? Intesa e armonia sin dal primissimo istante, un incontro di lavoro nato dalla volontà di creare e sviluppare un Blog: una piacevole "chiaccherata" sfociata nell'immediato in una ricca condivisione di visioni comuni ed idee stimolanti. E nel durante lo scambio di vicendevoli punti di vista, la fusione armonica degli stessi: il consolidarsi della fiducia e stima che hanno saputo sfociare in una reale e intensa amicizia.