L'estetica dell'anima - Philo BookCity Milano 2022
Esistono relazioni che più di altre sanno attivare un processo vivo di un legame estetico, e con "estetico" intendo la costruzione di una forma che sappia sperimentare e aggregare le diverse parti interiori che ogni essere umano porta con sé per comprendere la polifonia complessa del mondo, del nostro mondo.
Spesso si associa alla forma qualcosa che ricorda solo la superficie come se non si potesse includere fenditure, increspature, tagli, ma solo una geometria piana e abbagliante. Penso che la fortuna di molte aziende nel campo informatico stia proprio nel mostrare solo gli aspetti lucidi e levigati che al tatto fanno dimenticare l'ombra solida degli spazi, per rinforzare ad ogni con-tatto l'illusione di un mondo percepito a metà talmente bello che sembra morto. L'ombra solida è recuperabile nelle dinamiche relazionali nella sua terza dimensione profonda così come in ogni spazio con uno sfondo connotato simbolicamente, impregnato di tutte le relazioni e narrazioni che si sono costruite al suo interno. Non è sufficiente che ci siano due persone che parlano, scrive Luciana Nissim Momigliano, ma è necessario che parlino in una stanza.
Le opere d'arte come potenziali capacità di produrre relazioni interumane, non escludono il cuore che abita nel corpo perché, come scrive Chandra Livia Candiani, «non c'è altro luogo in cui sentirlo, altrimenti è idealizzazione o sentimentalismo». Corpo che continua a vibrare anche quando ciò che resta è solo l'eco straziante del suo esilio in un terreno perduto tra i riverberi della condizione umana. Esso partecipa alle ascese mirate a una purezza assoluta (alcune patologie si collocano su questo versante), ma anche alle discese verso struggenti limiti della povertà umana, come se avesse bisogno di almeno due verità. Ecco che i lucidi oggetti che ci seducono nella loro forma levigata, luccicante e bidimensionale, sono mancanti di ambiguità perché mostrano solo una delle due fondamentali verità.
La bellezza sembrerebbe partire dal basso, come un seme che sa bucare l'ombra della terra per farsi meraviglia nel manifestarsi in superficie. Occorre risalire alla radice del concetto di esperienza che rimanda almeno a un duplice significato: quello di prova, tentativo, esperimento, pericolo e quello di esperienza, pratica, perizia. Si tratta di campi semantici che rimandano tanto all'idea di insicurezza e di rischio quanto a quella di competenza e maestria: l'esperienza generalmente intesa è l'esito dell'unione di due momenti: essa è nel contempo esperienza vissuta ed esperienza in atto, stratificazione dei vissuti e dischiusura attuale di nuovi orizzonti. Il concetto di esperienza rappresenta così anche la possibilità di una creatività vitale che può distanziarsi da canoni meramente esteriori, in direzione di una domanda di senso capace di rilanciare verso investimenti continui sul cambiamento, sul reversibile, sul fragile, sul frammentato e sull'incertezza dei conflitti profondi, facendosi attraversare dall'infinito delle cose e dalla materia…
LA PSICHE COLORATA
DIMENSIONI ESTETICHE NELLA STANZA D'ANALISI
DIMENSIONI ESTETICHE NELLA STANZA D'ANALISI
Sabato 19 novembre 2022, ore 10:30-11:30, presso Philo - BookCity Milano 2022